La giornata si propone di affrontare i molteplici aspetti che caratterizzano la relazione farmacista-utente:
La pandemia ha rappresentato un importante punto di svolta nell’essere e nel fare il farmacista poiché in un momento storico così drammaticamente delicato, la farmacia ha costituito il punto di riferimento sanitario -per molti versi esclusivo- per la salute ed il benessere della popolazione; un concetto -quello di salute- resosi ancora più complesso per le implicazioni economiche, ambientali e socio-psicologiche causate dell’emergenza sanitaria.
Pertanto, se nella fase pre-pandemica a frequentare la farmacia era il cliente, un soggetto che seppur riconoscendo il valore professionale del farmacista era stimolato e focalizzato prevalentemente all’acquisto di prodotti, nel mondo post-pandemico è sempre più un paziente, ovvero un portatore di bisogni ed istanze socio-sanitarie sempre più profonde e rilevanti sul piano psichico a sollecitare e stimolare la valenza sanitaria della risposta del farmacista, che di converso non deve dimenticare l’habitus aziendale ed imprenditoriale del contesto in cui opera a favore, quindi, di un soggetto che definiamo “paliente”, ovvero paziente e cliente insieme.
Questa nuova identità della domanda di salute necessita di un approccio profondamente clinico alla relazione ed una capacità sempre più audace nel saper proporre soluzioni integrate che garantiscano una proposta autenticamente olistica.